Fondazione ANT Italia Onlus

Tutto a tutti

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Tutto a tutti, è il titolo di una circolare che mio padre Franco Pannuti, fondatore di ANT, scrisse nel 2011 e che è rimasta nella memoria di tutti noi.

Mi è venuta in mente domenica, in occasione della 75^ Giornata Mondiale della Salute indetta dall’OMS per sensibilizzare sui temi della sanità e tracciare gli obiettivi globali verso cui tendere.

Il primo obiettivo che l’OMS si pone è rafforzare nel mondo il diritto a “cure affidabili e di qualità che non risentano di alcuna forma di discriminazione”. Come dire, aiutare chiunque si trovi in condizioni di fragilità, indipendentemente dal suo status sociale, dalle sue condizioni economiche e dalla sua storia personale. Ecco il Tutto a tutti di cui parlava il Prof e che oggi noi onoriamo continuando a non porre alcun vincolo nell’erogazione dei servizi (se non la disponibilità delle risorse): In ANT non vogliamo discriminazioni di alcun genere e quindi intendiamo aiutare chiunque chieda il nostro aiuto (…) – scriveva – Tutto a tutti significa che quello che abbiamo a disposizione (e quindi bisogna partire dalle disponibilità economiche e organizzative che abbiamo finora realizzati) va offerto incondizionatamente e a titolo gratuito non solo al Sofferente, ma anche alla sua Famiglia. La gratuità è una caratteristica fondamentale del nostro Progetto Eubiosia e della vera solidarietà

Questa è la strada che abbiamo intrapreso e continueremo a battere, puntando ad elevare sempre di più la diffusione del nostro operato nel Paese, senza mai derogare sul principio della gratuità.

L’OMS cita poi il diritto “alla privacy sullo stato di salute del malato” e i temi della “corretta informazione, trasparenza sui trattamenti e consenso informato”. E qui, alla luce dei recenti progressi legislativi, non posso che dirmi orgogliosa di quanto ANT faccia, ad ogni livello, per proteggere la riservatezza delle informazioni che riguardano i propri assistiti, per favorire la loro consapevolezza dello stato di salute proprio o del proprio familiare in ogni fase della malattia e per tenersi al passo con le delibere dei decisori tecnici e politici. Anzi, direi che il nostro Ufficio Accoglienza, il nostro Ufficio Formazione e i nostri operatori sanitari facciano della capacità di tenersi aggiornati e di trasmettere le loro conoscenze ad assistiti e collaboratori uno dei loro fiori all’occhiello.

Il penultimo punto, invece, tratta della delicata tematica del diritto “all’autonomia del malato”, sulla quale ANT sta lavorando affidandosi sempre più ai nuovi ritrovati della telemedicina, che permettono ad assistiti e caregiver di monitorare in autonomia diversi parametri vitali fondamentali. Ma non solo, autonomia significa poter anche accedere senza fatica a esami diagnostici e di prevenzione oncologica, tema sul quale stiamo lavorando tanto, da vent’anni a questa parte, varando progetti volti alla diagnosi precoce di diverse patologie.

Infine, l’ultimo obiettivo dell’OMS si concentra sul diritto a “prendere decisioni consapevoli sulla propria salute”, su cui lavorano le nostre équipe di psicologi, a partire dall’aiuto nella redazione delle DAT (note ai più come Testamento Biologico) e da un tema d’attualità come quello del diritto all’oblio oncologico. “Una particolare attenzione va rivolta alla famiglia (…) – scriveva mio padre nella sua circolare – con un supporto psicologico pronto e continuo da parte di tutti i nostri Operatori Sanitari, durante la malattia del Congiunto e dopo”.