Desidero ringraziare la dottoressa E.M., che è stata davvero preziosa, durante tutto il periodo della malattia domiciliare a Foggia di mia madre, mancata l’8 settembre scorso.
La dottoressa è stata attenta e disponibile (anche quando era in ferie) e ha avuto sempre la professionalità e sensibilità che la contraddistinguono. Ringrazio anche l’infermiera S., che ha collaborato con lei. Un ringraziamento particolare al dottor A.DA. che ha seguito nella terapia mia madre in un momento difficile, in sostituzione della dottoressa in agosto. Ringrazio inoltre il volontario P. per la sua disponibilità. È stata anche molto disponibile e attenta la dottoressa A. dell’ANT di Bologna per le due settimane che mia mamma è stata a casa mia, a San Lazzaro di Savena. Sono davvero grata per l’attenzione, la disponibilità e l’empatia dimostrata da tutti. Sono grata all’ANT che con l’assistenza domiciliare professionale e umana riesce a dare sollievo e certezze ai malati e alle loro famiglie.
Una lettera, ricevuta in questi giorni dalla figlia di una nostra assistita, racconta con grande semplicità l’importanza della diffusione del modello di assistenza domiciliare ANT sul territorio italiano. Avere équipe operative in Puglia così come nella provincia di Bologna con le stesse caratteristiche e livello di qualità, rende possibile stare vicini alle persone malate di tumore sempre, adattandosi alle esigenze delle famiglie, anche quando vivono lontane e hanno l’esigenza (o il piacere) di ritrovarsi. Lo stesso capita ad esempio nelle zone turistiche come il nostro Appennino che in estate si ripopola: la presenza di medici ANT dedicati all’assistenza domiciliare in quelle zone garantisce anche ai cosiddetti villeggianti di ricevere cure personalizzate e di qualità, a domicilio e anche in vacanza, senza quindi dover rinunciare a qualche momento di evasione e alle temperature più miti della montagna.
Organizzazioni come la nostra sono in grado di entrare in maniera capillare nel percorso di malattia di pazienti e famiglie, affiancando o integrando il SSN con un modello di assistenza domiciliare codificato e omogeneo, ma sempre attento ai bisogni del singolo paziente.
Un articolo pubblicato nel 2020 su Jama (Bekelman JE et al, 2020;324(1):21-22) descrive la portata innovativa della “cura a casa”, come scelta sicura, efficace e sostenibile economicamente. Lo spostamento verso il setting domiciliare ha il potenziale di portare, nel medio e lungo termine, a un risparmio che, in un’ottica di economia di scala, permetta al SSN di sostenere anche i gravosi costi dei reparti ospedalieri. Il PNRR, ponendo la casa al centro del sistema della cura, ha dato sicuramente impulso alla diffusione dell’assistenza domiciliare anche se, come rilevato dal Gimbe, il raggiungimento degli obiettivi nazionali è condizionato da rilevanti differenze regionali. Molto lavoro è ancora da fare, considerando che, stando alle proiezioni di Italia Longeva, tra 20 anni gli anziani sfioreranno i 19 milioni, un terzo di quali saranno over-65 soli e a rischio di isolamento.