In Fondazione ANT uguaglianza significa credere che i valori della diversità, inclusione e, più in particolare, della parità di trattamento tra uomini e donne siano fondamentali per lo sviluppo di un ambiente di lavoro garante di uguali opportunità, tutela e valorizzazione delle risorse umane, ovunque esse operino, riconoscendo le stesse come fattore primario di successo.

Per questo, non appena è stato disponibile un sistema di certificazione della parità di genere, ANT vi ha aderito conseguendo, il 13 luglio scorso, la certificazione UNI/PdR 125:2022 rilasciata dall’ente certificatore Uniter.

Un documento che si inquadra nel più ampio contesto dei Sustainable Development Goals (SDGs), ossia gli obiettivi definiti dalle Nazioni Unite nell’ambito dell’Agenda 2030. Tra essi, particolare rilevanza è data in ANT agli obiettivi 8 – dignità del lavoro come volano per la crescita economica – e all’Obiettivo 5 sulla parità di genere.

Il documento conferma come Fondazione ANT – dove la presenza femminile si attesa al 58% – incarni “alti standard di parità di genere e controllo sulle politiche interne in ottica inclusiva e di parità”. Questo perché, come recita il regolamento al quale bisogna attenersi per guadagnare il riconoscimento appena ricevuto, ANT “dispone e applica in ciascuna delle sue sedi un Sistema di Gestione per la Parità di Genere conforme ai requisiti” ed ha “effettuato almeno una revisione periodica della direzione e audit interni come previsto dalla PdR 125/2022”.
Inoltre, ANT ha raggiunto il punteggio di sintesi di 80,5% relativo alla somma KPI (indicatori chiave di prestazione) ponderati per le diverse aree” di indagine. A partire criteri di selezione e assunzione a quelli di gestione della carriera, passando per l’equità salariale e la genitorialità e finendo con la conciliazione dei tempi vita-lavoro e la prevenzione abusi e molestie, ANT si è dunque dimostrata conforme a quanto prescritto dalla procedura di certificazione.

Dal mio punto di vista, come donna e come Presidente di un’organizzazione complessa, è fondamentale porre l’attenzione su questi temi, dando loro corpo e concretezza anche attraverso lo sviluppo di procedure che in ANT abbiamo sempre applicato e che oggi abbiamo voluto formalizzare e mettere nero su bianco per una maggior compliance aziendale. Penso sia un bene tenere a mente dove iniziano e dove finiscono le uguaglianze e le differenze tra i generi, in un’Italia in cui le donne, pur con fatica, stanno finalmente iniziando a poter dire la loro”.
Tale certificazione si inserisce nel contesto di un percorso avviato nel 2015 con la certificazione ISO:9001:2015 rilasciata dall’Ente Certificatore Globe per la qualità del nostro operato rivolto agli utenti. La certificazione ISO:9001:2015 comprende tutte le attività di assistenza domiciliare ai pazienti oncologici, che ANT assicura in modo conforme a specifici standard di qualità con la massima trasparenza, tracciabilità e con criteri di miglioramento continuo. Oggi aggiungiamo questo tassello relativo alla qualità e dignità del lavoro.

Raffaella Pannuti, presidente Fondazione ANT