“Al personale ANT, delegazione di Bari.
La vostra professionalità ci ha concesso, in un momento tragico come quello che la nostra famiglia ha attraversato, di vivere intere settimane con la consapevolezza che il nostro Alberto fosse nelle mani di persone competenti che affrontano la vita lavorativa con passione, credendo in ciò che fanno.
Il “tocco” delicato dei vostri medici e infermieri ha concesso a nostro padre di affrontare la malattia con la serenità che meritava, senza subire ulteriori malesseri fisici ma al contrario con la certezza che il vostro intervento era mirato a combattere le atroci sofferenze che il suo tumore gli ha provocato negli ultimi mesi. Nonostante la sua proverbiale avversione verso gli ospedali e tutto ciò che concerne la sfera sanitaria, ha vissuto le vostre “incursioni” col piacere di chi sa che sta per essere aiutato: gli è servito a recuperare le energie ma soprattutto a ricaricarsi mentalmente, consapevole tuttavia del suo destino.
Noi familiari grazie al vostro intervento abbiamo potuto contare sull’aiuto fondamentale di persone che avevano un nostro stesso obiettivo, ricavando da tutto ciò la certezza di aver affidato le cure di nostro padre ha un personale serio: avete alleggerito il nostro carico (anche quello emotivo) ed evitato che brancolassimo nel buio e che ci facessimo prendere dall’ansia del momento o dalla stanchezza di mesi duri.
Avete avuto un ruolo fondamentale a livello umano: la vostra presenza accolta con la gioia di chi in voi ha visto un aiuto concreto ci ha rasserenati e aiutato ad accettare il triste epilogo che di lì a poco avremmo vissuto sulla nostra pelle. Dopo mesi di riscontri negativi ed esiti nefasti, comunicati da un personale sanitario talvolta poco empatico, che raramente ha avuto a cuore l’aspetto umano di un’intera famiglia abbiamo conosciuto persone prima che sanitari: ci siamo sentiti compresi, affiancati, non ci avete lasciati soli. Non vi saremo mai grati abbastanza.
Possa la vita ripagarvi di tutto il bene che quotidianamente fate, e che avete fatto per noi e per il nostro Alberto. Avete conosciuto un uomo incommensurabile (non solo per noi che abbiamo vissuto quotidianamente) e gli avete fatto il dono più grande che potesse avere: una fine dignitosa. “