Maria Francesca, volontaria ANT, ci ha scritto per ricordare la sua cara amica Fernanda che se n’è andata un anno fa. Fernanda è stata una persona di grande cuore e ha confermato la sua vocazione di benefattrice pensando anche ad ANT nel proprio testamento:

Ho l’ANT nel cuore perché ha assistito quattro miei zii, fin dal 1987, gratuitamente e in casa, fino alla morte. Lavorando in ospedale dove i malati erano solo numeri vedevo l’enorme differenza: grande professionalità, unita a gentilezza e a disponibilità all’ascolto che tranquillizzava i pazienti. Subito, per riconoscenza, sono diventata volontaria. Ho conosciuto la mia amica Fernanda Dani nel 1954, quando sono stata assunta nello studio legale dove lei, un po’ più grande di me, era già segretaria: mi ha insegnato il lavoro. Le devo tutto perché i suoi insegnamenti mi sono serviti per la vita. Siamo state colleghe nello studio per sei anni, poi abbiamo preso strade diverse, pur rimanendo sempre in contatto: io in ospedale, lei invece è stata impiegata alla Buton fino al pensionamento. Aveva un cuore grande. Non aveva avuto figli, ma nel 2006 aveva adottato a distanza un bambino indiano nato nel 1998. Nel 2007 è improvvisamente mancato il marito che era tutto per lei. Successivamente subì due interventi all’anca, faticava a muoversi e con alcune amiche abbiamo cominciato ad aiutarla. Molto religiosa e legata alla Parrocchia, alle Sorelle dei Poveri e all’ANT (il fratello era medico), quando è mancata Fernanda si è ricordata di tutti e ha voluto contribuire anche alla causa della Fondazione con un importante lascito.”

Maria Francesca Giordani, volontaria ANT