Il benessere è un piatto che va servito fresco, preferibilmente con un giro d’olio d’oliva… extravergine e made in Italy ovviamente!

Fondazione Ant e Coldiretti hanno firmato un accordo per studiare un piano salute a livello nazionale al fine di prevenire le cosiddette “malattie del benessere”, e in particolare i tumori, attraverso una corretta e diversificata alimentazione.

Gli obiettivi sono molteplici: innanzitutto sensibilizzare la popolazione a una cultura della buona alimentazione per incoraggiare stili di vita sani, facendo così il primo e più importante passo sulla strada della prevenzione. Inoltre, verranno promosse iniziative di solidarietà per la prevenzione delle malattie tumorali e per l’assistenza domiciliare per i pazienti oncologici, attraverso la conoscenza della tradizione alimentare italiana sostenuta da un modello di agricoltura made in Italy, che vanta il primato di essere la più green d’Europa e una delle più sostenibile al mondo.

“Studi e ricerche confermano che l’alimentazione, insieme ai corretti stili di vita, è una delle principali armi che abbiamo a disposizione per prevenire il tumore e le altre patologie tipiche delle società occidentali, le cosiddette malattie del benessere” commenta Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione ANT. Per questo da molti anni ANT si impegna in progetti a tema alimentare, collaborando con nutrizionisti e chef per promuovere l’importanza di una dieta sana e variegata, argomento in cui gli italiani sono sempre stati maestri.

Il sistema alimentare italiano – ricorda infatti la Coldiretti – è caratterizzato da un modello nutrizionale i cui ingredienti principali sono olio di oliva, cereali, frutta e verdura, fresche o secche, una parte moderata di pesce, prodotti lattiero-caseari e carne, numerosi condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusioni all’insegna di uno stile di vita fatto di legame con il territorio e alle tradizioni.

Ed è proprio questo legame speciale con la terra che consente agli agricoltori italiani di vantare un’impressionante ricchezza e varietà di prodotti, fra cui spiccano moltissime eccellenze: addirittura 272 prodotti DOP o IGP, tutti controllatissimi dal punto di vista della sicurezza eco-ambientale e nutrizionale.

“La collaborazione con ANT rappresenta un passo importante per diffondere la cultura di una salute che inizia a tavola, come ci insegna la tradizione agroalimentare italiana” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Ed esprime poi preoccupazione per la possibile approvazione delle nuove norme previste dal piano di salute dell’Unione Europea, che andrebbero a incidere negativamente su ampie fette dell’economia agroalimentare italiana con obblighi come il taglio alle attività promozionali di carni e salumi o la pretesa di apporre etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino (come già fatto per le sigarette).

Prandini lo definisce “un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto, che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”, e spera che l’incontro organizzato a Bruxelles da Coldiretti, Filiera Italia, Eat Europe e Farm Europe oggi 24 marzo 2021 possa far cambiare la situazione.

“Abbiamo la fortuna di vivere nel Paese della dieta mediterranea, ricca di nutrienti e antiossidanti che la rendono il pilastro fondamentale nella prevenzione delle malattie degenerative” commenta la Presidente Pannuti “Un patrimonio, riconosciuto anche dall’Unesco, che è importante valorizzare. Per questo siamo particolarmente entusiasti di avere al nostro fianco Coldiretti, e quindi i produttori stessi, nell’ampio intervento di sensibilizzazione alla prevenzione oncologica che da oltre quindici anni portiamo avanti con progetti dedicati alla cittadinanza e alle fasce più giovani della popolazione”.

Questo fondamentale lavoro di prevenzione è molto importante nel contesto emergenziale legato al Covid-19: a causa della pandemia, infatti, molte patologie sono state trascurate o messe in secondo piano per via del forte stress del Sistema Sanitario Nazionale, ma non per questo sono scomparse. Anzi, è possibile che in un futuro non troppo lontano vi siano gravi ripercussioni per questa disattenzione generale, ed è per questo che è ancora più importante insistere sulla prevenzione.