Fondazione ANT Franco Pannuti ETS

“Eubiosia – Buona Vita”: non solo un’opera musicale

Sabato sera il Teatro Comunale Odeon Giacinto Prandelli di Lumezzane ha accolto “Eubiosia – Buona Vita”, un’opera musicale capace di toccare corde profonde e lasciare un segno duraturo nel cuore di chi era presente.

In un teatro colmo di emozione, la musica, le parole, il ballo e l’arte hanno raccontato una storia di vita, di cura e di dignità, restituendo senso e valore a ciò che ogni giorno Fondazione ANT porta avanti con impegno e umanità.

Una storia che affonda le sue radici nell’eredità del nostro fondatore Franco Pannuti e che continua a camminare accanto a noi attraverso l’amore e il lavoro instancabile della figlia e Presidente di ANT, Raffaella Pannuti e di tutta la Fondazione, al fianco dei malati oncologici nelle loro case, con rispetto, presenza e attenzione alla persona.

L’opera, scritta dall’infermiera ANT Marlena Balduchelli, ha trasformato il palco in uno spazio di ascolto e condivisione, dove ogni nota e ogni parola sono diventate carezza, luce e forza, dedicate a chi sta affrontando la malattia e a chi ama senza riserve restando accanto ai propri cari nei momenti più difficili.

Un sentito ringraziamento va a tutte le realtà che hanno creduto in questo progetto e lo hanno reso possibile: Marlena Balduchelli per aver ideato e scritto l’opera con un amore indescrivibile, Associazione Coro Voci InCanto, Barca di Carta, Aria d’Arte e Amici dell’Arte Lumezzane per aver camminato insieme in questo percorso credendoci sempre di più ogni giorno, il Rotary Club Valtrompia per il sostegno e i tre Gruppi di Alpini di Lumezzane che a fine spettacolo hanno offerto, a tutti i presenti, un momento per scambiarci gli auguri di Natale con vin brulè e panettone. Un grazie speciale alle istituzioni e al pubblico, che con la sua presenza ha reso questa serata ancora più intensa e significativa.

Un grazie di cuore a Itap s.p.a per il contributo e per aver donato a Fondazione ANT un nuovo mezzo che consentirà ai medici e agli infermieri della Fondazione di raggiungere le case dei malati oncologici.

Insieme abbiamo dimostrato che l’arte può diventare un gesto d’amore, capace di sostenere, unire e dare speranza.