Un riconoscimento che, una volta di più, certifica la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle attività di Fondazione ANT. Dando prova di come anche un ente non-profit che si occupa di assistenza socio-sanitaria possa e debba, oggi più che mai, coniugare la propria missione con le esigenze dell’intero corpo dei cittadini dei territori sui quali opera.

È con “grande orgoglio”, infatti, che la nostra presidente, Raffaella Pannuti, ha ritirato lo scorso 4 ottobre il ‘Premio Impatto’ per la sezione ‘Terzo Settore’. Nell’ambito di una cerimonia che, tenutasi presso la meneghina Università Bocconi e promossa dal Salone della CSR e dell’innovazione sociale di Milano, nella sezione ‘Profit’ ha visto trionfare un colosso come Poste Italiane.

Del resto, l’idea della misurazione puntuale dell’impatto delle proprie attività sul benessere dei suoi stakeholder ANT l’ha maturata da diverso tempo, stilando e pubblicando, anche per l’esercizio 2022, un dettagliato Bilancio Sociale. Dal quale, prima di ogni altra cosa, emerge come il ritorno sociale di ogni euro investito nella Fondazione, stando a un’analisi dello Sroi condotta secondo il metodo detto della Teoria del Cambiamento, sia pari a 4,84 euro.

Senza contare il fatto che le attività di assistenza, prevenzione, formazione e ricerca di ANT contribuiscono fattivamente al progresso di ben 11 dei 17 Sustainable Devolopment Goals 2030 delle Nazioni Unite.

Dunque non stupisce che la Giuria della seconda edizione allargata agli enti non-profit di un Premio tanto prestigioso abbia deciso di sottolineare come “il progetto di potenziamento del servizio Eubiosia, dedicato all’assistenza domiciliare dei malati oncologici faccia del modello ‘a rete’ del servizio uno dei suoi principali punti di forza”.

Fatto, questo, che sempre stando alle motivazioni dell’assegnazione del riconoscimento “si riflette anche nell’approccio alla valutazione di impatto, che è stata svolta integrando diverse metodologie e un notevole numero di indicatori”. Con particolare merito per “lo sforzo di costruzione di proxy che rendano misurabile l’impatto anche degli aspetti più intangibili e delicati, dal punto di vista umano, delle attività del servizio Eubiosia”.