Prevenzione del tumore: primaria, secondaria e terziaria
In oncologia si distinguono tre forme di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria.
Prevenzione tumori primaria
L’ obiettivo è quello di impedire lo sviluppo dei tumori evitando di esporsi a fattori riconosciuti di malattia (cancerogeni noti come il fumo, l’asbesto, le amine aromatiche etc) in particolare negli ambienti di lavoro, ma soprattutto modificando quelle abitudini quotidiane che, se dannose, nel tempo possono provocare l’insorgenza di una malattia neoplastica.
A questo proposito alcuni semplici consigli riportati nel decalogo della prevenzione, possono esserci molto utili.

Non fumare

Mangiare molta frutta e verdura

Limitare l’uso dei grassi, soprattutto animali

Limitare il consumo di bevande alcoliche

Evitare l’uso di sostanze stupefacenti

Fare attività fisica

Controllare il peso corporeo

Non esporsi troppo alla luce solare e limitare l’uso di lampade abbronzanti.

Condurre una vita sessuale responsabile

Eseguire regolarmente i controlli medici per una corretta diagnosi precoce
Una corretta strategia di prevenzione primaria non si basa solo sull’identificazione dei fattori di rischio, ma anche e soprattutto sull’informazione ed educazione sanitaria delle persone, in particolare dei giovani.
Fra gli strumenti a disposizione della prevenzione primaria annoveriamo anche i vaccini contro specifici agenti infettivi che aumentano il rischio di cancro, quali il virus dell’epatite B (tumore del fegato) o il Papilloma virus umano (HPV, responsabile del cancro della cervice uterina).
Prevenzione tumori secondaria
La prevenzione secondaria è la forma di prevenzione più conosciuta e richiesta.
Ha l’obiettivo di individuare il tumore in uno stadio molto precoce tanto da poterlo trattare in maniera efficace, ottenerne la guarigione con una riduzione pertanto del tasso di mortalità.
La prevenzione secondaria coincide quindi con le misure di diagnosi precoce. In genere riguarda il periodo tra l’insorgenza biologica della malattia e la manifestazione dei primi sintomi.
Nel 1968 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha stabilito i criteri universali in base ai quali una malattia che interessa un’ampia fetta della popolazione è idonea a essere oggetto di screening preventivi:
- la malattia deve essere un reale problema di salute;
- deve esistere un trattamento idoneo a curare la malattia diagnosticata;
- deve essere riconosciuto uno stadio latente o devono essere riconoscibili i primi sintomi della malattia;
- lo screening deve essere universalmente accettato dalla popolazione.
Gli screening oncologici sono rivolti ad una popolazione sana da sottoporre a test diagnostici a basso rischio e con bassi costi socio-economici e psicologici con l’obiettivo di diagnosticare precocemente l’insorgenza di tumori suscettibili di cure efficaci.
In Italia, i programmi nazionali di prevenzione secondaria hanno forniti risultati concreti nella diagnosi precoce delle neoplasie della mammella, dell’intestino e del collo dell’utero.
Sono tre i programmi di screening attivi in Emilia Romagna:
– diagnosi precoce dei tumori della mammella rivolto a donne dai 45 ai 74 anni
mammografia annuale dai 45 ai 49 anni
mammografia biennale dai 50 ai 74 anni
– diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero rivolto a donne dai 25 ai 64 anni
dal 2016 in Emilia Romagna la ricerca del papilloma virus–> HPV Test diventa il test per le donne tra i 30 ed i 64 anni, mentre il PAP Test resta per le donne tra i 25 ed i 29 anni
– diagnosi precoce del tumori del colon-retto rivolto a donne e uomini dai 50 ai 69 anni
ricerca sangue occulto nelle feci ogni 2 anni
COSA FARE PER DIAGNOSTICARE PRECOCEMENTE UN TUMORE?
Segui le linee guida per una corretta prevenzione:
MAMMELLA
autopalpazione mensile
esame clinico annuale dopo i 20 anni
ecografia a partire dai 30 anni
mammografia ogni anno dai 45 ai 49; ogni due anni dai 50 ai 74
CERVICE UTERINA (collo dell’utero)
visita ginecologica annuale dopo i 18 anni (prima se sessualmente attive)
Pap Test ogni 3 anni (tra i 25 ed i 29 anni)
HPV Test (ricerca del Papilloma Virus) ogni 5 anni dai 30 ai 64 anni
Colposcopia su indicazione medica
COLON-RETTO
ricerca sangue occulto delle feci ogni due anni (dai 50 anni)
colonscopia a 50 anni poi ogni 3-5 anni in caso di riscontro di polipi
colonscopia anche prima dei 50 anni in caso di poliposi familiare o di familiarità per neoplasie colorettali
CUTE
visita dermatologica annuale con dermatoscopia
autoesame della cute e dei nevi (regole ABCDE *)
* indicazioni utili all’osservazione dei nevi:
- A Asimmetria—> irregolarità di forma: una metà del nevo è diversa dall’altra
- B Bordi—> bordi irregolari, frastagliati
- C Colore—> scuro o non uniforme con sfumature nell’ambito dello stesso nevo
- D Dimensione—> maggiore di 6 mm di diametro
- E Evoluzione—> elevazione, estensione, emorragia spontanea e senza traumi
in caso di lesione sospetta è necessario procedere all’asportazione chirurgica con valutazione istologica
TIROIDE
ecografia tiroidea per evidenziare eventuali noduli
ulteriori indagini (strumentali e di laboratorio) su indicazione medica
ENDOMETRIO ( corpo dell’utero)
visita ginecologica annuale
ecografia pelvica transaddominale e transvaginale + Eco Color Doppler annuale in donne in peri e post-menopausa e su indicazione medica
citologia endometriale in caso di perdite ematiche atipiche e su indicazione medica
OVAIO
visita ginecologica annuale
ecografia pelvica transaddominale e transvaginale annuale su indicazione medica. Il controllo periodico è particolarmente consigliato alle donne con familiarità positiva per carcinoma ovarico o in caso di mutazioni genetiche come quelle riscontrabili nella sindrome del carcinoma ereditario della mammella /ovaio e nel carcinoma colo-rettale non polipoide del retto
CAVO ORALE
visita odontoiatrica annuale
indagine velscope—> tecnica che utilizza una luce ad alta intensità in grado di stimolare la naturale fluorescenza dei tessuti. Le alterazioni di questa proprietà tissutale sono indicative di patologia
in caso di lesione sospetta è necessario procedere con la biopsia e l’esame istologico
PROSTATA
esplorazione rettale (dai 50 anni)
ecografia transrettale su indicazione medica
determinazione PSA su indicazione medica
Prevenzione tumori terziaria
Con questo termine si intende la prevenzione delle recidive o delle metastasi di un tumore dopo che la malattia è stata trattata con chirurgia, radioterapia e chemioterapia (o tutte e tre insieme).
Comprende anche i trattamenti adiuvanti che hanno come obiettivo di eliminare le eventuali cellule residue dopo il trattamento loco regionale della malattia