Prevenzione dei tumori della tiroide
L’incidenza dei tumori della tiroide, attualmente stimata in Italia di circa 3600 casi all’anno, è in fase di notevole crescita e questo fenomeno viene attribuito all’aumentato numero di diagnosi in fase iniziale che si ottiene con l’impiego dell’ecografia.
D’altra parte, fortunatamente, la mortalità dei tumori differenziati della tiroide è molto bassa e tende a ridursi poiché oltre il 90% di questi guarisce con i trattamenti messi in atto. Si nota che vengono colpite dal tumore più le donne degli uomini, in proporzione di 4 a 1.
Progetto prevenzione Tiroide di Fondazione ANT
Con il Progetto Tiroide Fondazione ANT offre visite integrate da ecografia per la diagnosi precoce di noduli tiroidei sospetti che necessitano di ulteriori indagini laboratoristiche, strumentali e citologiche.
Le visite sono gratuite, e sono rese possibili solo grazie alle donazioni che Fondazione ANT riceve. Vi si accede tramite prenotazione a questa pagina.
- Sedi ANT a Bologna
- Sedi ANT a Brescia, Pesaro, Porto S Elpidio
- Ambulatori mobili ANT
- Ambulatori offerti gratuitamente ad ANT su tutto il territorio nazionale
- Ambulatori di strutture private sul territorio nazionale con le quali si è stipulato apposita convenzione
- Ambulatori di Enti, Aziende, Associazioni che dedicano i controlli ai dipendenti, collaboratori, associati.
Le visite di prevenzione offerte dalla Fondazione sono effettuate dagli specialisti in dermatologia dell’Unità Operativa di Prevenzione Oncologica ANT, regolarmente retribuiti.
Quali sono i tipi di tumore della tiroide?
La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla, posizionata nella regione anteriore del collo e costituita da due lobi, destro e sinistro, uniti da uno stretto ponte che prende il nome di istmo.
Ha una struttura follicolare e presenta due componenti endocrine che producono:
- gli ormoni tiroidei (T3 e T4), immagazzinati nei follicoli
- la calcitonina, prodotta dalla cellule C o parafollicolari
Gli ormoni tiroidei sono necessari per la regolazione di molte funzioni dell’organismo: il metabolismo, la frequenza cardiaca e la temperatura corporea, la calcitonina regola il riassorbimento osseo.
La produzione di ormoni è regolata a sua volta dal rilascio di un altro ormone, il TSH (od ormone tireostimolante) prodotto dall’ipofisi, posta nel cervello. In caso di malattia, l’ormone è prodotto in eccesso (si parla di ipertiroidismo) o viceversa in quantità carente (ipotiroidismo).
Nel corso della vita la tiroide può andare incontro a processi patologici su base infiammatoria (tiroiditi), degenerativa (gozzo) e, anche se più raramente, neoplastica (tumori).
I tumori della tiroide si distinguono in :
- adenocarcinomi papilliferi (oltre il 75% dei casi)
- adenocarcinomi follicolari (circa il 15% dei casi)
- carcinomi midollari ( meno del 5% dei casi)
- carcinomi anaplastici (meno dell’1% dei carcinomi tiroidei)
Per una corretta prevenzione della tiroide è molto utile conoscere i fattori di rischio dei tumori che colpiscono questa importante ghiandola.
I fattori di rischio sono:
- il gozzo caratterizzato da numerosi noduli benigni della ghiandola dovuti a carenza di iodio, può in alcuni casi predisporre alla trasformazione maligna delle cellul
- l’esposizione a radiazioni. Il tumore della tiroide è più comune in persone che sono state trattate, per altre forme tumorali, con radioterapia sul collo, oppure che sono state esposte a ricadute di materiale radioattivo (è successo dopo l’esplosione delle bombe atomiche nella Seconda Guerra Mondiale e dopo il disastro della centrale atomica di Chernobyl)
- il carcinoma midollare della tiroide può essere associato ad una sindrome chiamata neoplasia endocrina multipla di tipo 2 (o MEN 2) che ha una base genetica, per cui chi ne è affetto può avere in famiglia altre persone malate di cancro della tiroide o delle ghiandole surrenali (feocromocitoma).
Per questo motivo i famigliari di queste persone sono invitati a sottoporsi a visite specialistiche e ad esami del sangue per escludere la presenza di questa malattia.
Nodulo: il sintomo più comune è la comparsa di un nodulo.
Non tutti i noduli tiroidei però sono tumori, spesso sono il segno di processi infiammatori (tiroiditi) e degenerativi (gozzo).
Si stima che meno del 5% dei noduli tiroidei nasconda effettivamente un tumore.
Il nodulo tiroideo, unico o multiplo, quando raggiunge un certo volume è apprezzabile all’esame obiettivo, ma spesso risulta non visibile, nè palpabile alla visita anche di un medico esperto.
Una buona prevenzione della tiroide viene fatta attraverso l’esame ecografico. Grazie a questo, è possibile identificare e localizzare i noduli non visibili e non palpabili. L’incidenza nella popolazione normale di noduli tiroidei clinicamente non apprezzabili, rilevabili con l’esame ecografico, è alta, variando nelle casistiche pubblicate dal 20% al 76%. Nella maggioranza dei casi i noduli non palpabili hanno caratteristiche ecografiche benigne, decorrono in modo asintomatico e richiedono solo il controllo nel tempo.
In altri casi le caratteristiche ecografiche consigliano l’approfondimento diagnostico con accertamenti che comprendono:
- esami ematochimici (funzionalità tiroidea, autoanticorpi)
- valutazione endocrinologica
- agoaspirato per esame citologico
- la scintigrafia tiroidea per la valutazione funzionale del nodulo e della tiroide.
Non raramente questi accertamenti, pur escludendo la presenza di tumori, evidenziano uno stato di riduzione o di eccesso della funzione della ghiandola tiroide che potrà essere ristabilita con una appropriata terapia medica.