Prevenzione dei tumori ginecologici
I tumori ginecologici d’interesse, nell’ambito di questo progetto di diagnosi precoce, sono i tumori dell’utero (collo e corpo) e delle ovaie.
Progetto prevenzione Ginecologia di Fondazione ANT
Con il Progetto Ginecologia offre visite ginecologiche integrate da Pap Test ed ecografia trnasvaginale e/o transaddominale per la diagnosi precoce di lesioni ginecologiche sospette.
Le visite sono gratuite, e sono rese possibili solo grazie alle donazioni che Fondazione ANT riceve. Vi si accede tramite prenotazione a questa pagina.
- Sedi ANT a Bologna
- Ambulatorio mobile ANT
- Ambulatori offerti gratuitamente ad ANT su tutto il territorio nazionale
- Ambulatori di strutture private sul territorio nazionale con le quali si è stipulato apposita convenzione
Le visite di prevenzione offerte dalla Fondazione sono effettuate dagli specialisti in dermatologia dell’Unità Operativa di Prevenzione Oncologica ANT, regolarmente retribuiti.
Quali sono i tumori ginecologici?
Il progetto di prevenzione di ANT riguarda tre tipologie di tumori ginecologici, in base al luogo di insorgenza della malattia:
- Tumori del collo dell’utero o cervice uterina
- Cancro del corpo dell’utero
- Tumori dell’ovaio
Tumori del collo dell’utero o cervice uterina
Il collo dell’utero costituisce la parte inferiore dell’organo e delimita il passaggio tra corpo uterino e vagina. I tumori della cervice si classificano sulla base delle cellule da cui prendono origine e sono principalmente di due tipi: carcinomi a cellule squamose (80%) e adenocarcinomi (15%). Meno comuni sono le forme miste definite carcinomi adenosquamosi (3-5%)
Le cellule in trasformazione presentano inizialmente caratteristiche definite precancerose (CIN, SIL). Lasciate a sé, nel tempo, possono dare origine ad un tumore oppure in alcuni casi regredire.
E’ evidente che prevenirne la formazione, diagnosticarle e trattarle in modo tempestivo permette di ridurre il rischio di sviluppare un tumore.
I fattori di rischio dei tumori del collo dell’utero:
- Infezione da Human Papilloma Virus (HPV): l’infezione si trasmette per via sessuale, ma non tutti i ceppi del virus sono coinvolti nella comparsa della malattia: solamente i ceppi HPV 16 e HPV 18 paiono essere responsabili della maggior parte dei tumori della cervice. L’inizio precoce dell’attività sessuale e partner sessuali multipli possono aumentare il rischio di infezione, così come condizioni di insufficienza delle difese immunitarie legate a malattia (es. AIDS) o trapianti. Non tutte le infezioni da HPV provocano il cancro: il sistema immunitario può debellarle senza conseguenze per la salute.
- Anamnesi familiare positiva: presenza in famiglia di parenti strette con questo tumore
- Obesità
- Dieta povera di frutta e verdura
- Fumo
Le fasi iniziali sono generalmente asintomatiche ed aspecifiche: ci possono essere perdite di sangue anomale tra un ciclo e l’altro o dopo un rapporto sessuale, secrezioni vaginali non ematiche, dolore.
L’esecuzione programmata del Pap Test nell’ambito dei programmi di screening ha dimostrato di essere efficace nel modificare la storia naturale dei tumori della cervice, almeno nei paesi occidentali.
In Italia, ogni anno si manifestano 3500 nuovi casi, mentre sono molto più rare le diagnosi di forme avanzate e scarse le probabilità di morire a causa di questa malattia. Nei paesi in via di sviluppo, al contrario, la malattia, ha un’elevata mortalità.
Le visite consigliabili per una buona prevenzione dei tumore del collo dell’utero sono:
- Visita ginecologica annuale dopo i 18 anni (prima, se sessualmente attive)
- Pap Test ogni 3 anni (tra i 25 ed i 29 anni)
- HPV Test (ricerca del Papilloma Virus) ogni 5 anni (tra i 30 ed i 64 anni)
- Colposcopia su indicazione medica
Per prevenire i tumori del collo dell’utero, da qualche anno, le donne hanno a disposizione un’arma in più: il vaccino contro il Papilloma virus che somministrato alle adolescenti, al dodicesimo anno d’età, riduce il rischio di infezione da parte dei due ceppi HPV 16 e HPV 18.
Tumori del corpo dell’utero
L’utero ha la forma di un imbuto rovesciato ed è formato da due parti: il collo ed il corpo
Il corpo è costituito da tessuti molto diversi: la parte interna è chiamata endometrio ed è composta da tessuto ghiandolare; la parte esterna miometrio è rappresentata da tessuto muscolare.
La maggioranza dei tumori dell’utero origina dall’endometrio e prendono il nome di carcinomi endometriali. Nella quasi totalità dei casi sono preceduti da quadri di iperplasia endometriale atipica.
Si parla invece di sarcomi uterini quando i tumori originano dal tessuto muscolare e connettivo dell’utero.
- Età: raramente compaiono prima dei 50 anni. Colpiscono preferenzialmente le donne dopo i 60 anni
- Obesità: dieta ricca di calorie e grassi
- Diabete: donne diabetiche spesso in sovrappeso
- Ormoni: gli estrogeni svolgono un ruolo importante. Gli ormoni sessuali sono responsabili delle modificazioni legate al ciclo mestruale e costituiscono un forte stimolo alla proliferazione delle cellule endometriali.
- Radioterapia: per trattamento di altri tumori pelvici
Inoltre, tutte le condizioni che influenzano il livello di estrogeni possono aumentare il rischio di sviluppare questa malattia:
- menarca precoce
- menopausa tardiva
- assenza di gravidanze
- trattamento con antiestrogeni
- tumori dell’ovaio estrogeno-secernenti
- Sanguinamento vaginale anomalo: tra un ciclo e l’altro o dopo la menopausa
- Perdite vaginali: anche maleodoranti
- Dolore: in regione pelvica o al rachide
I tumori endometriali rappresentano la quasi totalità dei tumori dell’utero. Rappresentano il 5-6% dei tumori femminili con 7700 nuovi casi l’anno in Italia
Purtroppo non esistono programmi di screening efficaci in grado di individuare la malattia in fase precoce.
Tuttavia, le visite consigliabili per una buona prevenzione dei tumori al corpo dell’utero sono:
- visita ginecologica annuale
- ecografia pelvica transvaginale + eco color doppler annuale in donne in peri e post menopausa e su indicazione medica
- citologia endometriale in caso di perdite ematiche atipiche e su indicazione medica
Tumori dell’ovaio
Le ovaie sono due organi situati a lato dell’utero a cui sono connessi tramite le tube uterine (tube di Fallopio). Sono responsabili della produzione degli ormoni sessuali femminili e degli ovociti, cellule a funzione riproduttiva.
I tumori dell’ovaio possono essere benigni, maligni e a malignità intermedia (borderline).
Sulla base della cellula d’origine, si dividono in:
- epiteliali: nascono dalle cellule che rivestono l’organo. Costituiscono più del 90% delle neoplasie ovariche
- germinali: originano dalle cellule germinali da cui si formano gli ovociti. Rappresentano il 5 % dei tumori maligni ovarici e colpiscono prevalentemente l’età giovanile. Producono marcatori tumorali dosabili nel sangue (alfafetoproteina e gonadotropina corionica)
- stromali: originano dal tessuto di sostegno dell’ovaio. Producono ormoni sia femminili che maschili. Rappresentano circa il 4% di tutte le neoplasie dell’ovaio.
- Età: la maggior parte dei tumori maligni compare dopo la menopausa con un picco fra i 50 e 70 anni per le forme epiteliali
- Storia personale e familiare positiva: predispongono alla malattia
- Area geografica: l’incidenza delle forma maligne presenta tassi più elevati in Europa e Nord America
Inoltre, ci sono fattori:
- endocrini: menarca precoce, infertilità, assenza di figli, menopausa tardiva predispongono alla malattia
- ambientali: è stata osservata un’associazione con l’esposizione all’asbesto, al talco, con l’obesità e con una dieta ricca di grassi
- genetici: difetti a carico dei geni BRCA1 e BRCA2 predispongono all’insorgenza di carcinomi della mammella e dell’ovaio. In questi casi il cancro compare in più donne della stessa famiglia ed in età più giovane.
Altra condizione genetica associata all’insorgenza di questi tumori è la sindrome di Lynch 2 associata al carcinoma colico non polipoide.
Purtroppo il tumore non dà sintomi in fase iniziale. Spesso sono vaghi ed aspecifici:
- dolore addominale o pelvico
- gonfiore addominale aerofagia
- disturbi digestivi, dell’alvo e urinari
Il tumore dell’ovaio è il sesto più diffuso cancro femminile e rappresenta la più comune causa di morte per tumore ginecologico, verosimilmente a causa della tardività della diagnosi (circa i 2/3 dei casi vengono diagnosticati in stadi avanzati).
Non esistono al momento programmi di screening scientificamente affidabili.
Tuttavia, le visite consigliabili per una buona prevenzione dei tumori al corpo dell’utero sono:
- visita ginecologica annuale
- ecografia pelvica transvaginale annuale su indicazione medica. Il controllo periodico è particolarmente consigliato alle donne con familiarità positiva per carcinoma ovarico o in caso di mutazioni genetiche come quelle riscontrabili nella sindrome del carcinoma ereditario della mammella /ovaio e nel carcinoma colo-rettale non polipoide del retto
La determinazione del marcatore CA 125 non ha dimostrato di essere utile perché troppo poco specifico, mentre risulta essere molto utile nel monitoraggio della malattia già diagnosticata e trattata.