Prevenzione dei tumori
dei reni e della vescica
Le neoplasie dell’urotelio, in particolare della vescica, così come tutti i tumori del rene, NON SONO OGGETTO DI SCREENING DI MASSA, ma è innegabile che riconoscere le malattie in fase precoce/asintomatica abbia un’importanza fondamentale per una cura tempestiva al fine di ottenere una migliore prognosi quoad vitam.
Progetto reni e vescica Fondazione ANT
Propone l’esecuzione di un’accurata ecografia dell’apparato renale e della vescica al fine di identificare in fase precoce, asintomatica o paucisintomatica eventuali lesioni sospette da sottoporre ad ulteriori ed eventuali accertamenti. Il referto sarà indirizzato al medico curante, il quale proseguirà, su indicazione dello specialista ANT, l’iter diagnostico terapeutico del caso.
- Sedi ANT a Bologna
- Sedi ANT a Brescia, Pesaro, Porto S Elpidio
- Ambulatori mobili ANT
- Ambulatori offerti gratuitamente ad ANT su tutto il territorio nazionale
- Ambulatori di strutture private sul territorio nazionale con le quali si è stipulato apposita convenzione
- Ambulatori di Enti, Aziende, Associazioni che dedicano i controlli ai dipendenti, collaboratori, associati.
Le visite di prevenzione offerte dalla Fondazione sono effettuate dagli specialisti dell’Unità Operativa di Prevenzione Oncologica ANT, regolarmente retribuiti.
Progetto reni e vescica
Tumori della vescica
EPIDEMIOLOGIA
Il tumore della vescica, in costante aumento nei paesi industrializzati, costituisce circa il 70% dei tumori
dell’apparato urinario e circa il 3% di tutti i tumori. È più comune negli uomini ed in una età compresa tra i 60 e i 70 anni. La
sopravvivenza a 5 anni è pari al 79%, ma con notevole differenze legate all’età: 96% nei <45 anni che si riduce al 66% nei 75+.
- a cellule uroteliali (90% dei casi)
- adenocarcinomi o carcinomi squamocellulari (meno frequenti)
Si sviluppano all’interno del lume vescicale dando origine a:
- polipi o papillomi
- lesioni superficiali limitate alla mucosa
- lesioni infiltranti che possono interessare tutta la parete dell’organo
Si distinguono in neoplasie ad alto o basso grado di aggressività.
- Fumo: il fumo è il più importante fattore di rischio, responsabile del 60% circa dei casi. L’incidenza di tumore della vescica è direttamente correlata alla durata del fumo, al numero di sigarette fumate, all’età precoce di inizio e al fatto di essere stati esposti a fumo passivo durante l’infanzia.
- Dieta: l’alcool e l’eccesso di carni rosse aumenta il rischio, mentre l’assunzione di vitamina D e un consumo quotidiano di frutta e verdura sembrano avere un effetto protettivo
- Esposizione professionale: è responsabile del 5-6% dei tumori della vescica.Il rischio è più alto nei lavoratori del tabacco, nel lavoratori esposti a sostanze chimiche (derivati del benzene e amine aromatiche)
- Cancerogeni ambientali: l’esposizione all’arsenico presente nell’acqua potabile è una causa riconosciuta di tumore alla vescica, così come i pesticidi utilizzati in agricoltura.
- Radioterapia pelvica: è stato registrato un aumento di incidenza di neoplasia secondaria della vescica in uomini o donne sottoposti a radioterapia pelvica per neoplasie ginecologiche e neoplasie della prostata.
- Schistosomiasi urinaria: infezione parassitaria presente in modo endemico in Africa, Asia, Sud America che risulta associata allo sviluppo di neoplasia della vescica di tipo squamoso.
- Chemioterapia: l’utilizzo di ciclofosfamide è correlato allo sviluppo (con una latenza di 6-13 anni) di neoplasia della vescica.
- ematuria indolore: presenza di sangue nell’85% dei pazienti.
- urgenza e bruciore alla minzione
- dolore in zona pelvica nei casi più avanzati
Gli esami che vengono effettuati nel sospetto clinico di neoplasia vescicale sono:
- Esame citologico su tre campioni di urina
- Ecografia dell’apparato urinario
- Cistoscopia con biopsia
- TAC e/o RMN
Tumori renali
EPIDEMIOLOGIA
L’incidenza delle neoplasie del rene è in crescita. Rappresenta complessivamente circa il 5% delle neoplasie nell’uomo (escludendo gli epiteliomi cutanei) e circa il 3% delle neoplasie nelle donne. La sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 71% se la malattia è diagnosticata in fase precoce e diminuisce al 15% se risulta già metastatica alla diagnosi. L’aumento dell’incidenza è da attribuire in parte al riscontro casuale durante controlli strumentali, prevalentemente ecografici che permettono di riconoscere lesioni sospette per cui è necessario procedere con ulteriori indagini (TAC o RMN).
Si distinguono
- carcinoma renale a cellule chiare: 70-80% dei casi;
- carcinoma renale papillare: 10-15%;
- carcinoma cromofobo: 5%
- carcinoma a cellule transizionali che prende origine dagli epiteli che rivestono la pelvi renale
- tumore di WILMS che colpisce i bambini
L’istotipo ha validità prognostica: il carcinoma a cellule chiare è l’istotipo maggiormente aggressivo, seguito dal carcinoma papillare e dal carcinoma cromofobo.
- obesità e sovrappeso condizioni che innalzano il livello di estrogeni
- fumo
- esposizione prolungata ad inquinanti chimici: asbesto, cadmio, benzene, solventi organici ed erbicidi
- dialisi per malattie renali gravi con insufficienza d’organo
- malattie genetiche ereditarie: sclerosi tuberosa, sindrome di Von Hippel Lindau
- inizialmente spesso asintomatico, ossia priva di manifestazioni cliniche evidenti.
- ematuria presenza di sangue nelle urine
- anemia
- dolore al fianco
- perdita di peso
- astenia
- ipertensione
- esame urine con esame citologico
- indagini strumentali (ecografia, URO TAC, RMN, arteriografia renale)
- biopsia renale
Per effettuare l’ecografia dell’addome per lo studio di reni e vescica è indispensabile:
- essere a digiuno da almeno 4 ore
- aver bevuto almeno 750 cc di acqua nell’ora precedente l’esame
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Per maggiori informazioni contattare visite.prevenzione@ant.it
o 0517190175 / 0517190186 / 0517190170
I numeri del Progetto reni e vescica
Bilancio del progetto reni e vescica: Visite effettuate