Salute e qualità di vita a Taranto
Grazie al sostegno di Fondazione CON IL SUD e Fondazione Prosolidar,
ANT si mette in rete con altri enti non profit per garantire assistenza medica domiciliare, più servizi ai malati di tumore e progetti di prevenzione oncologica
Si stima che in Italia le nuove diagnosi di cancro siano 1.000 ogni giorno: la malattia oncologica è molto presente nella realtà quotidiana degli italiani, portando da un lato un forte bisogno in termini assistenziali e dall’altro un’urgenza di azioni volte alla prevenzione. Una situazione che si accentua in alcuni territori dove si registra un preoccupante aumento di casi di tumore e di problematiche legate alla salute. È il caso del territorio tarantino, noto per indici allarmanti relativi alle malattie oncologiche, come rilevato anche dal recente rapporto Sentieri – Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento: L’aggiornamento dell’analisi della mortalità relativo al periodo 2006-2013 evidenzia tra i residenti eccessi di rischio, della mortalità generale e per grandi gruppi, rispetto a quanto si osserva nel riferimento. Nella popolazione residente (uomini e donne) risulta aumentato anche il rischio di decesso per le patologie considerate a priori come associate all’esposizione industriale specifica del sito in particolare per il tumore del polmone, mesotelioma e per le malattie dell’apparato respiratorio.
È in queste zone in particolare che l’assistenza al malato e la prevenzione della malattia stessa diventano urgenti. Grazie al progetto “Salute e qualità di vita a Taranto”, supportato da diversi sostenitori tra cui Fondazione CON IL SUD e Fondazione Prosolidar, una rete di enti non profit con capofila Fondazione ANT, si unisce per far fronte alla malattia oncologica a Taranto e nella sua provincia, con particolare attenzione verso i quartieri sovraesposti ad agenti contaminanti e con un contesto sociale difficile, quali i Tamburi e Paolo VI .
ANT opera in Puglia dalla fine degli anni Ottanta, in risposta a una precisa esigenza espressa dal territorio – commenta Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione ANT – Taranto è da sempre una delle nostre priorità. Qui cerchiamo di portare il nostro contributo in termini di assistenza, per alleviare le difficoltà di chi è colpito dalla malattia: con otto medici, 11 infermieri e 2 psicologi abbiamo assicurato assistenza a 945 sofferenti nel solo 2018, complessivamente oltre 12.300 da quando abbiamo iniziato trent’anni fa. In questo percorso siamo davvero lieti di poter contare oggi anche sull’alleanza con altre realtà non profit e sul sostegno di Fondazione CON IL SUD e Fondazione Prosolidar per amplificare le sinergie già in essere con il pubblico e la ASL.
Il progetto, partito il primo luglio scorso e attivo per tre anni, toccherà proprio gli ambiti dell’assistenza domiciliare e della prevenzione oncologica.
In questo contesto l’équipe medico-specialistica ANT proseguirà l’attività di assistenza: si stima che ogni anno saranno assistiti circa 900 pazienti (complessivamente: 2.100 assistiti nel corso dei 3 anni di progetto), con un indice di nuovi entrati in assistenza di 600 persone all’anno.
Si arricchiscono i servizi a disposizione dei pazienti e delle famiglie. Sarà infatti avviato sul territorio di Taranto il Servizio PICC – ANT ossia la possibilità di posizionare a domicilio un accesso venoso semi-permanente all’altezza del braccio utilizzato per facilitare la somministrazione di terapie endovenose, trasfusioni e supporto nutrizionale, eliminando in sostanza la necessità di ripetute punture venose. Il posizionamento del PICC a domicilio evita al malato – e ai suoi familiari – di doversi recare appositamente in una struttura ospedaliera, e consente di restare nel comfort della propria casa pur mantenendo tutti gli standard di sicurezza e di appropriatezza previsti dai protocolli internazionali.
Grazie alla Cooperativa Sociale Il Ponte, sarà attivato il servizio di assistenza tutelare: i malati oncologici, soprattutto se in fase avanzata o avanzatissima, sono spesso allettati e frequentemente necessitano di supporto per le pratiche di movimentazione e di un aiuto professionale nella cura della propria igiene.
A completamento dei servizi più strettamente legati all’ambito sanitario, in collaborazione con Punto di Inizio saranno offerte attività di socializzazione e svago pensate per i malati oncologici come corsi di cucina naturale e laboratori di pittura e ceramica.
Infine il progetto sostenuto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Prosolidar, punta decisamente verso la prevenzione oncologica con giornate di visite di diagnosi precoce, attraverso il knowhow e i professionisti messi in campo da Fondazione ANT. In particolare saranno offerte ogni anno 4 giornate di visite di prevenzione del tumore al seno per donne giovani (al di sotto dei 45 anni d’età, con effettuazione della visita senologica ed ecografia; in ogni giornata si effettuano 16 visite) e 4 giornate di visite di prevenzione ginecologica (visita ginecologica+pap test+ecografia transvaginale; in ogni giornata si effettuano 16 visite). Totale complessivo di 24 giornate di visite e 384 donne visitate.
Connessa ai temi della prevenzione primaria anche l’attività messa a punto con Centro Servizi per il Volontariato Taranto e A Sud Onlus con cui saranno sviluppati incontri volti a sensibilizzare e formare i cittadini agli stili di vita salutari, con l’obiettivo di favorire un cambiamento nelle abitudini quotidiane che favorisca un elemento protettivo rispetto all’insorgenza delle cosiddette “malattie del benessere”. Nel corso dei 3 anni di progetto saranno realizzati seminari, banchetti informativi, eventi divulgativi informali e una capillare diffusione di materiali di sensibilizzazione, con possibilità di coinvolgere anche gli Istituti Scolastici, e con particolare riferimento alla popolazione dei Quartieri più fragili (i Tamburi e Paolo VI). Due moduli formativi saranno curati da A Sud, il primo e il terzo anno di progetto; mentre Centro Servizi per il Volontariato Taranto darà il proprio contributo favorendo la diffusione delle iniziative e la capacità di lavorare in rete sul territorio, dando anche risonanza complessivamente a tutto il progetto durante tutti i 3 anni di sviluppo.