Fondazione ANT Italia Onlus

Ci hanno insegnato ad accettare il dolore

Ci sono messaggi che restituiscono il senso del nostro lavoro quotidiano e rimettono tutto in prospettiva. Vogliamo condividere con voi le parole della nipote di una nostra assistita a Taranto, che raccontano in pieno il lavoro di cura a 360° che i nostri professionisti portano nelle case, aiutando il malato e la famiglia, alleviando il senso di paura e di solitudine che gli ultimi mesi di pandemia hanno fatto emergere in maniera particolare.

Desidero ringraziare la sede di Taranto di ANT e raccontare l’esperienza vissuta dalla mia famiglia. Abbiamo aperto le porte della nostra casa nel 2019 alla vostra Fondazione per poter assistere nel migliore dei modi mia nonna affetta da grave neoplasia.

Pieni di paure ci siamo fidati e affidati ad ANT per iniziare un percorso del tutto nuovo. A circa tre mesi dalla scomparsa della mia nonna, sento il bisogno di dire ancora una volta grazie.

Voglio ringraziare il dottor P. e l’infermiere A. per la loro impeccabile professionalità ma soprattutto per la costante presenza ed instancabile disponibilità. Non hanno solo assistito una persona malata, hanno supportato un’intera famiglia.

Ci hanno insegnato ad accettare il dolore, ci hanno insegnato a trasformare la nostra quotidianità modellandola sulle esigenze della nonna, ci hanno spiegato con pazienza e semplicità tutto ciò che per noi era nuovo e complesso.

Sono entrati nella nostra casa in punta di piedi, in maniera discreta, rispettosa e giorno dopo giorno ci hanno aiutati a superare ogni difficoltà. Sento di dover ringraziare in maniera particolare A. perché è stata la persona che più di tutti si è occupata della nonna soprattutto nel mezzo di una pandemia. Non è stato il semplice infermiere che veniva a casa per un prelievo o una flebo. La nonna attendeva con gioia la sua visita, le sue parole di conforto e il suo immancabile sorriso. Incontrare persone come A. rende sereno il pensiero del futuro anche quando non è possibile sperare in un lieto fine.

Se oggi riusciamo a ripensare alla malattia della nonna con animo disteso, lo dobbiamo anche alle persone che ci avete messo accanto.

Infinitamente grazie, MT