Riportiamo di seguito una toccante testimonianza giunta presso la nostra sede di Bari.


Alla sede ANT di Bari

Volevo condividere con tutti voi quanto accaduto a mia madre, Elena, nei primi mesi di questo anno.

Mamma viene dimessa dal Policlinico di Bari nella seconda metà di gennaio con la certezza che non ce la farà: ci dicono che le restano mesi di vita. Il tumore le ha già invaso le ossa.

In realtà non saranno neanche due i mesi!

Scelgo l’associazione ANT di Bari perché ne parlano bene in termini di servizio offerto.

Con mia grande sorpresa, dal momento della richiesta passano pochissimi giorni e, prima che si riunisca la commissione dei medici presso la ASL di competenza, mamma riceve la visita della dottoressa Provenzano e di una infermiera della vostra associazione.

Rimango colpito perché la dottoressa, insieme ad un’infermiera, mi riferisce che è venuta a conoscere Mamma e a rendersi conto di persona della reale situazione per affrontare la commissione e determinare la giusta assistenza.

Visitano mamma e mi accorgo della loro professionalità e gentilezza, ciò non rimarrà una sensazione e non sarà un episodio isolato.

Al secondo incontro, alla dottoressa Provenzano, si unisce l’infermiera Francesca Di Vincenzo che resterà lei fino alla fine, le visite sono settimanali. Entrambe sono molto chiare nelle loro direttive per una corretta assistenza di noi caregiver.

La dottoressa Provenzano, ad ogni incontro normalmente a prima mattina, mi colpisce perché, nonostante abbia sicuramente diverse visite in giornata, sembra che mamma sia I’unica paziente del giorno.

E lo stesso dicasi per Francesca. È gentile, ritorna più volte sui concetti espressi e risponde alle nostre domande di famigliari preoccupati e un po’ ansiosi; forse sono domande anche un po’ scontate e talvolta ripetute, ma lei non lo fa notare. Risponde anche a mamma con estremo garbo, anche quando inizia ad avere i primi crolli cognitivi,

Il mio rapporto con la classe medica si rivaluta con lei. Risponde al telefonino privato e ci assiste anche a distanza. E lo farà anche l’ultima notte quando la chiamiamo perché notiamo che sta tutto precipitando con una velocità impressionante.

Le invio un messaggio alle tre di notte del 3 marzo per dirle che mamma è morta. Il Tumore ha continuato a vincere. Mi assicura che verrà a trovarci il giorno successivo, cosa che avviene.

Grazie dottoressa Provenzano. Sono e siamo stati onorati di aver fatto la sua conoscenza in uno dei momenti più brutti della nostra vita.

Grazie Francesca per i preziosi consigli infermieristici, in particolare per combattere la piaga da decubito di mamma.

Grazie alla sede dell’ANT che ci ha fornito i materiali richiesti dal suo personale per curare mamma e che erano già disponibili al ritiro dopo pochi istanti dalla richiesta.

Grazie perché si è dimostrata una struttura mai immersa nella burocrazia che contraddistingue proprio, e chissà perché, questi momenti della assistenza sanitaria.

Grazie per questa parentesi di un colore intenso e brillante in un momento di buio completo.

Grazie.