Ciao Clara (infermiera ANT – ndr), sono Tina, la moglie di zio Vito.

Ho da rivolgerti una preghiera: quella di inoltrare questo messaggio a tutti gli operatori ANT che hanno conosciuto zio Vito e lo hanno assistito nell’ultima fase della sua vita.

Non finirò mai di ringraziare tutti voi per il sostegno che avete dato, in primo luogo, a me, mettendomi nelle condizioni di prendermi cura di lui e di fronteggiare qualsiasi problema insorgesse: dalla psicologa, la dottoressa Manuela, alla dottoressa che di notte era il mio faro quando la chiamavo al telefono (non ricordo il suo nome) e che per ultima lo ha visto sofferente, ma in particolare, voglio ringraziare te e la dottoressa Cosetta non solo per quello che avete fatto per alleviare la sofferenza di Vito, ma per come l’avete fatto, con dolcezza, amorevolmente e sempre in punta di piedi, senza forzature, nel rispetto della dignità umana.

Capisco quanto difficile e delicato sia il vostro lavoro e quanto lo dovete amare, consapevoli del fatto che resta ben poco da fare per il malato che vi viene affidato, mentre, inconsapevoli o illusi, tutti intorno sperano ancora nel miracolo.

So quanto è stato difficile per la dottoressa Cosetta dire esplicitamente, ma con molto tatto,  a Vito, che un’altra TAC era inutile perché il quadro clinico era chiaro: la malattia aveva preso il sopravvento e l’unica cosa che restava da fare era ridurre al minimo la sofferenza.

E vi sembra poco?

Non lo è affatto, perché è proprio la sofferenza che toglie dignità alla persona umana.

Sono contenta solo di una cosa: che Vito ha finito i suoi giorni nel calore della sua casa, tra le cure amorevoli di sua moglie, circondato dall’affetto dei figli e delle nipotine e assistito da voi, Angeli mandati sulla Terra dal Buon Dio. Grazie a tutti ❤