Assistenza domiciliare: va ricordato il ruolo del Terzo Settore
Raffaella Pannuti commenta le parole del Professor Draghi in Parlamento
Da tempo, come Fondazione ANT, ci facciamo portavoce dell’importanza cruciale che l’assistenza domiciliare può rivestire in un nuovo modello di Sanità più vicino ai cittadini, più reattivo anche quando viene messo a dura prova da agenti esterni, come nel caso della pandemia da Covid-19.
Ci fa dunque ben sperare il discorso che il Professor Mario Draghi ha tenuto in Parlamento in questi giorni, parlando della casa come principale luogo di cura e di potenziamento dell’assistenza territoriale e domiciliare integrata come ricetta per rendere realmente esigibili i “Livelli essenziali di assistenza”.
Gli ultimi mesi lo hanno dimostrato: si stanno sempre più configurando due poli assistenziali con caratteristiche e finalità ben definite.
Da un lato l’ospedale, che come osserva lo stesso Draghi costituisce il setting dedicato al trattamento delle fasi acute nelle situazioni di alta complessità clinica, e dall’altro le cure territoriali che permettono di gestire a livello ambulatoriale e al domicilio una gamma sempre crescente di interventi sostitutivi ai ricoveri.
Se in questi mesi di pandemia abbiamo avuto la prova del ruolo strategico giocato dall’assistenza domiciliare, ora è tempo di valorizzare l’esperienza e metterla a sistema con percorsi di cura integrati tra pubblico e privato sociale, definiti a livello nazionale.
Mi permetto quindi di integrare le dichiarazioni del prof. Draghi, sottolineando il lavoro degli enti del Terzo Settore che, come ANT, hanno saputo dimostrare nello spazio e nel tempo professionalità, sostenibilità economica e un impatto positivo e concreto sulla vita delle persone malate e delle loro famiglie.
Il tutto con una gestione delle risorse economiche che consente risparmi rilevantissimi per la comunità. Se vogliamo dire no a una sanità pubblica per pochi e abbracciare invece una sanità integrata per tutti, vanno superate le resistenze e si deve tenere sempre più conto del ruolo del Non Profit.
Raffaella Pannuti, Presidente Fondazione ANT