ANT: un ospedale senza muri per 10.000 pazienti oncologici ogni anno, anche nell’emergenza Covid-19 L’assistenza domiciliare al malati di tumore si sostiene anche con il 5×1000

Fondazione ANT è un ospedale senza muri che ogni anno cura gratuitamente a domicilio 10.000 malati di tumore in 11 regioni italiane.

Con il suo fondatore, l’oncologo Franco Pannuti, ANT è stata tra i pionieri dell’assistenza sanitaria domiciliare in Italia e anche in questo lungo anno è sempre stata in prima fila, non in corsia ma nelle case delle persone. 

Anche durante la pandemia, infatti, oltre 250 medici e infermieri della Fondazione hanno continuato a portare cure mediche e specialistiche a casa dei malati, tutelandoli da eventuali contagi ma soprattutto evitando che nuovi ricoveri aggravassero ulteriormente il carico degli ospedali.

In molte aree le richieste di assistenza hanno raggiunto picchi molto alti (sfiorando anche il +30%) per la chiusura di diversi reparti, la sospensione delle terapie di supporto, gli stringenti protocolli d’ingresso in hospice, ma anche per la paura da parte dei pazienti di contagiarsi o di restare soli nelle strutture.

A crescere sono state in particolare le richieste per cure di supporto, simultaneous care ed early palliative care, ossia le cure a pazienti in fase precoce, che sono nel pieno della terapia oncologica e hanno necessità di gestirne gli effetti collaterali.

I fondi del 5×1000 sono indispensabili per poter proseguire in questa direzione e potenziare l’intervento di ANT, rispondendo in maniera sempre più tempestiva e puntuale alle necessità di chi è malato e garantendo continuità assistenziale al domicilio in ogni condizione, anche in caso di emergenze sanitarie.

L’epidemia ha fatto emergere con chiarezza la necessità di rendere le cure domiciliari ancora più capillari, per proteggere le categorie – pazienti con patologie pregresse, immunodepressi o anziani – a maggiore rischio di infezione, evitando il più possibile le ospedalizzazioni e limitando quindi il rischio di contagio.

Riuscire ad assistere le persone a casa significa non solo personalizzare l’intervento sul singolo paziente ma anche supportare gli ospedali limitando i ricoveri e proteggere i caregiver, migliorando la qualità di vita di tutto il nucleo familiare, dal punto di vista psico-fisico e nella dimensione affettiva e relazionale.

Il tutto con un notevole abbassamento dei costi sanitari.

Questi mesi di pandemia hanno evidenziato il ruolo strategico giocato dall’assistenza domiciliare nella rete di cura, così come il  contributo fondamentale che enti del Terzo Settore come ANT possono dare al sistema sanitario nel suo complesso.

Basti pensare che la nostra Fondazione ha assistito nel solo 2020 oltre 10.700 persone in 31 province italiane, dando prova di flessibilità, professionalità e sostenibilità economica.

Mai come adesso è urgente restare accanto a chi affronta la pandemia con il peso di fragilità pregressa – commenta Raffaella Pannuti, presidente di ANT –

Il nostro personale sanitario è sempre accanto alle persone malate di tumore, sollevandole dalla paura e dalla solitudine, le più grandi alleate della sofferenza.

Il 5×1000 è fondamentale per andare avanti.

Destinare il proprio 5×1000 è semplice e non costa nulla. Basta una firma e il Codice Fiscale di Fondazione ANT Italia ONLUS – C.F. 01229650377.

5×1000 Domande e risposte

Se si decide di non destinare a nessuno il 5×1000 quella parte di IRPEF sarà comunque versata allo Stato. Che, come accade con l’8×1000, provvederà a distribuirla agli enti che figurino nella lista dei possibili destinatari in misura proporzionale alle quote per le quali è stato invece specificato un destinatario.

No, il 5×1000 non va confuso con l’8×1000 o con il 2×1000: sono scelte differenti e una non esclude l’altra.

Come spiegato sopra, tenendo presente il rapporto tra versamenti e quota che finisce in beneficenza sancito dalla seguente tabella:

È possibile destinare il proprio 5×1000 anche se non si è tenuti a presentare dichiarazione dei redditi. È sufficiente consegnare in posta o in banca la scheda integrativa presente nel proprio CU e relativa al 5×1000. La scheda dovrà essere consegnata in busta chiusa con scritto “scelta per la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF” (indicando nome, cognome e codice fiscale del contribuente).

Nella dichiarazione dei redditi (730, CU, Modello Redditi) cercare “scelta per la destinazione del 5×1000”.
Firmare nel primo riquadro “Sostegno degli Enti del Terzo settore e delle Onlus iscritte all’anagrafe”. Sotto la propria firma occorre inserire il codice fiscale di Fondazione ANT Italia ONLUS – C.F. 01229650377 (codice fiscale del beneficiario).

Si tratta di una quota proporzionale del proprio imponibile (5 euro ogni mille, appunto) che ogni cittadino può (non necessariamente deve) scegliere di destinare alle attività di un ente a propria scelta (l’8×1000 invece finisce alle confessioni religiose e il 2×1000 ai partiti politici.

Il 5×1000 è una quota dell’IRPEF e non costituisce una spesa aggiuntiva per il contribuente. Scegliendo a chi destinarlo, il cittadino ha l’opportunità di scegliere quale ente sostenere con parte delle imposte che verserà e che varieranno in base al reddito.