Fondazione ANT Italia Onlus

La resilienza è starvi accanto

La resilienza è starvi accanto” – Servizio gratuito di supporto psicologico durante l’emergenza Covid-19.

Mai come in questi mesi di pandemia ci siamo resi conto di quanto sia importante il supporto offerto ai malati e alla cittadinanza dal Terzo Settore. ANT ha scelto di non fermarsi mai, proseguendo la propria attività assistenziale al servizio dei malati oncologici, per non lasciarli soli.

ANT combatte da sempre la sofferenza, sia fisica che psicologica. Ed è proprio su quest’ultima che si concentra il progetto “La resilienza è starvi accanto”, volto a garantire il proseguimento dell’attività assistenziale psicologica durante la pandemia verso i nostri pazienti assistiti e i loro familiari, mettendo inoltre a disposizione dei cittadini un servizio di supporto psicologico per chi, a causa della situazione contingente, ne sentisse l’esigenza.

Sappiamo bene infatti come combattere un tumore richieda un grande adattamento psicologico non solo a malato, ma a tutta la famiglia: la malattia causa disorientamento e dolore sia per il paziente sia per la sua Famiglia, chiamata ad assumere, spesso in modo improvviso, il ruolo di “caregiver”. Il servizio psicologico realizzato da ANT permette al paziente e ai suoi familiari di acquisire gli strumenti necessari per gestire il disagio indotto dalla malattia ed eventuali comportamenti di evitamento relativi a programmi terapeutici o controlli. In particolare, permette di apprendere tecniche per riconoscere e gestire emozioni negative, pensieri disfunzionali, comportamenti disadattivi e interiorizzare modalità efficaci di problem-solving. Grazie all’assistenza psicologica domiciliare ANT è possibile offrire supporto e valorizzazione delle risorse personali e familiaricontenimento delle sofferenze e dello stress, promozione della comunicazione tra familiari, e tra familiari e paziente, ascolto e informazione rispetto alle diverse problematiche che si presentano durante tutto il percorso di malattia e, se necessario, supporto per la fase di elaborazione del lutto

Il supporto psicologico ANT diventa un servizio particolarmente importante nell’attuale situazione di pandemia che stiamo affrontando: se da un lato, come qui illustrato, è fondamentale non lasciare soli i pazienti oncologici e i loro cari in un momento storico in cui diventa per loro ancora più difficile accedere alle terapie fuori casa e il senso di solitudine e abbandono rischia di aumentare, dall’altro lato ANT desidera mettere il proprio know-how al servizio di una più ampia fascia della popolazione.  

Infatti, come accennato più sopra, la situazione che stiamo affrontando ha tutte le caratteristiche di un evento traumatico di massa. Speranza e apprensione: sono gli stati d’animo che attraversano la popolazione italiana in questi giorni drammatici in cui gran parte dei cittadini è costretta a casa, in attesa che l’emergenza Covid-19 rientri, cercando nel frattempo di trovare nuovi modi di vivere adatti a “convivere” con la malattia e con il suo spettro. Una situazione del tutto inedita che da un lato ha fatto emergere gesti di grande solidarietà tra gli Italiani ma dall’altro è motivo di ansia e sentimenti contrastanti. Un lungo periodo di isolamento forzato come quello che stiamo vivendo può determinare o peggiorare stati ansiosi già preesistenti. Per non parlare dell’immenso dolore di chi in questi giorni ha dovuto affrontare un lutto, senza poter celebrare il funerale, abbracciare i propri cari o, in molti casi, vedere per un’ultima volta il malato, dato il lockdown generale in tutta Italia. Il non avere un corpo sul quale piangere e vegliare confortati dai propri cari, rende l’elaborazione del lutto più difficile e sofferta, dal punto di vista psicologico offrire un passaggio simbolico è essenziale e necessario per poter accedere all’ elaborazione del lutto, che per questo può necessitare di un aiuto professionale per superare il trauma.

Scopri come attivare l’assistenza ANT: Assistenza domiciliare oncologica ANT

Per attivare il servizio di consulenze telefoniche aperte alla cittadinanza con i nostri psicologi è possibile chiamare: per il Nord Italia la dottoressa Vittoria Sichi (348 4016943) e per il Centro e Sud Italia la dottoressa Anna Grieco (348 4046551)

Leggi le testimonianze dei nostri professionisti.

Si ringrazia GILEAD per il supporto offerto alla realizzazione di questo progetto.

“La resilienza è starvi accanto” è il titolo di un progetto sviluppato durante questi mesi di pandemia grazie al supporto di Gilead per Fondazione ANT. Durante questo periodo di crisi, ANT non si è mai fermata e gli psicologi della Fondazione hanno continuato con grande professionalità e forza d’animo la loro missione, sia a favore dei nostri malati assistiti e dei loro caregiver che rendendosi disponibili ad effettuare colloqui telematici con cittadini bisognosi di un supporto.

Vi presentiamo la testimonianza di Anna, psicologa ANT impegnata nel progetto.

  • Che cosa vuol dire per te essere una psicologa per ANT? È un privilegio!  Ed è un modo di essere psicologa diverso: di solito è il paziente che va nello studio del professionista: qui in ANT siamo noi che fisicamente entriamo nelle loro case, nei loro spazi e questo in qualche modo accorcia le distanze: certe cose così non hai bisogno di raccontarle, sei già lì, sei immerso a 360° nella vita del paziente. È molto coinvolgente e stimolante.
  • In questi mesi di pandemia, è cambiato qualcosa nella percezione dei nostri pazienti o caregiver e nei loro stati di ansia o solitudine? Sì, in alcuni pazienti è aumentato il timore e l’ansia rispetto alla propria condizione, in effetti molti caregiver hanno sviluppato ansia rispetto alla possibilità di portare il Covid a casa dal loro caro. In questo periodo, sia i pazienti che i caregiver sono stati molto attenti a non avere contatti esterni e questo elemento ha portato sicuramente a un impatto anche di tipo emotivo: quando l’unico contatto che puoi avere con il mondo esterno è una carezza o una stretta di mano e questa ti viene tolta è molto impattante.
  • Abbiamo attivato anche il sostegno psicologico telefonico durante i periodi di lockdown: che esperienza è stata, chi ti ha chiamato prevalentemente cosa cercava nel supporto psicologico? Chi chiama prevalentemente ha bisogno di rassicurazioni. Si tratta prevalentemente di anziani, che vogliono avere qualcuno con cui confrontarsi per capire meglio la situazione di pandemia e avere informazioni (ad esempio anche sul corretto uso dei DPI). Hanno chiamato anche cittadini in stato di ansia: il nostro compito in questo caso è legittimare il loro sentimento, che sia rabbia o panico, per prevenire il rischio sia di depressione o panico che di contagio, visto che molti necessitano di rassicurazioni sull’uso dei DPI.
  • C’è un aneddoto o una esperienza che come psicologa ANT in questi mesi di pandemia ritieni particolarmente significativa da raccontare? Il legame che si crea con i nostri pazienti è molto forte. Durante la pandemia, una delle mie pazienti con cui mi sentivo telefonicamente si preoccupava sempre per me: non mancava mai di chiedermi come stavo, se ero al sicuro, se la mia famiglia stava bene. Questo esempio è segno dell’importanza che assume la relazione con i nostri pazienti, che crea un legame molto forte che dà tanto non solo al paziente, ma anche a noi operatori.

Per saperne di più: https://ant.it/cosa-facciamo/assistenza/la-resilienza-e-starvi-accanto/

Si ringrazia GILEAD per il supporto offerto alla realizzazione di questo progetto.